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VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA
L’ambulatorio di neuropsicologia si rivolge principalmente a persone che percepiscono di “non essere più efficienti” dal punto di vista cognitivo come in passato, ad esempio che si rendono conto di dimenticare facilmente nuove informazioni, di non ricordare i nomi di persone anche famigliari o, più in generale, di fare più fatica a trovare le parole.
In tutti i casi in cui sussistono dei dubbi rispetto alla presenza di disturbi della sfera cognitiva, un colloquio con un professionista esperto e una valutazione neuropsicologica possono aiutare a capire l’origine del problema e, soprattutto, cosa fare per affrontarlo.
Attraverso l’utilizzo di specifici test “carta-e-matita”, il neuropsicologo cerca di descrivere e misurare il funzionamento del sistema cognitivo. I risultati di queste procedure di valutazione informano circa l’integrità delle funzioni cognitive oppure indicano la presenza di deficit in uno o più domini (ad esempio memoria, attenzione, linguaggio…).
La valutazione neuropsicologica ha una durata di circa un’ora e può essere effettuata da persone di tutte le età (i risultati vengono poi forniti tenendo conto delle caratteristiche del soggetto in termini di sesso, età e livello di scolarizzazione). La somministrazione testistica viene preceduta da un colloquio psicologico con il paziente e/o con un famigliare che ha lo scopo di valutare eventuali problematiche affettivo-emotive e raccogliere informazioni anamnestiche rispetto ai disturbi cognitivi percepiti.
STIMOLAZIONE COGNITIVA: “una palestra per la mente”
Qualora dalla valutazione neuropsicologica emergano delle effettive difficoltà di natura cognitiva, la persona può beneficiare di un intervento di stimolazione cognitiva.
Si tratta di un intervento finalizzato al benessere complessivo della persona e che utilizza tecniche specifiche con l’obiettivo di potenziare al meglio le risorse disponibili.
Nella pratica, le sedute (di norma a cadenza settimanale) costituiscono una vera e propria “palestra per la mente” che, tramite esercizi specifici, permette di allenare le funzioni cognitive e di ridurre la degenerazione di quelle eventualmente compromesse.
Studi recenti di neuroscienze dimostrano, infatti, che una stimolazione cognitiva regolare e protratta nel tempo favorisce una compensazione delle capacità cognitive meno attive facendo leva sul processo di neuroplasticità. Le cellule del cervello sono infatti in grado di modificarsi a tutte le età, compensando i deficit in alcune aree cerebrali compromesse attraverso una vera e propria ri-organizzazione strutturale.
Come effetto secondario, inoltre, potenziare l’efficienza cognitiva conduce a miglioramenti significativi dell’umore, dell’autostima e della motivazione individuale.
SPECIALISTA
Dott.ssa Silvia De Battisti
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